LA TESTIMONIANZA
Tragedia di Besozzo, «scioccata e addolorata»
Parla l’avvocato della proprietaria dell’auto senza freno a mano. Venerdì l’addio alla vittima

«L’automobilista è ancora sotto choc e profondamente addolorata per quanto successo». Sono passati cinque giorni dal tragico incidente di via 25 Aprile, dove un’auto in sosta senza freno a mano inserito si è mossa in discesa e ha investito e ucciso la 79enne Paola Abis. E la conducente - che in quel momento era in farmacia - è ancora in uno «stato di forte prostrazione». Parola dell’avvocato Emanuela Giovanelli, che la difende insieme con il collega Andrea Tomaselli nell’indagine per omicidio stradale aperta dalla Procura di Varese.
Ieri mattina il pm Giulia Ometto, alla presenza anche dell’avvocato dei famigliari della vittima, ha conferito l’incarico al medico legale che ha poi eseguito l’autopsia. Poi è arrivato il nullaosta ai funerali, che si svolgeranno venerdì alle 16 nella chiesa di Castiglione Olona, paese in cui viveva la pensionata che quel tragico pomeriggio era appena uscita dall’agenzia immobiliare Remax in cui lavora la figlia Valentina. La quale sui social ringrazia in particolare «tutte le persone-eroi che hanno cercato di fermare l'auto e che hanno fatto tutto il possibile per cercare di salvare la mamma».
Una dinamica che ha dell’incredibile e che ha ben ricostruito, nella sua testimonianza alla polizia locale, la donna che per prima si è accorta di quella Suzuki che si stava muovendo in retromarcia, senza nessuno alla guida, e ha provato disperatamente a fermarla. Roberta ha cercato di aprire la portiera per tirare il freno a mano, ma non ce l’ha fatta perché la macchina era chiusa; quindi è corsa in mezzo alla strada gridando per avvisare i passanti di quell’auto impazzita che stava per concludere la sua corsa sul marciapiede. Ma non è bastato: Paola Abis, che era girata di spalle, non ha sentito le urla ed è stata travolta. Una tragedia che si è consumata in pochi secondi, conseguenza di una disattenzione, un’imprudenza che è costata la vita alla signora Abis e che ha distrutto la sua famiglia. Ma da quel giorno la conducente - una sessantenne residente in Svizzera ma originaria di Besozzo, che era entrata in farmacia per ritirare una bombola di ossigeno per un parente malato - vive con un peso sulla coscienza. «È affranta, dispiaciuta e traumatizzata per quanto accaduto», sottolinea il suo difensore.
Lo aveva capito subito il parroco, don Giuseppe Andreoli, che l’ha portata via dalla confusione di via 25 Aprile e l’ha accompagnata in chiesa. Anche se la dinamica appare ormai chiara, all’indomani dell’incidente la polizia locale ha lanciato un appello cercando testimoni, cioè qualcuno che abbia visto l’auto nel momento esatto in cui la vettura ha iniziato a muoversi e nei momenti immediatamente precedenti. Testimonianze che potrebbero essere utili per escludere anche l’ipotesi che la macchina sia partita all’improvviso perché urtata da qualche altro veicolo.
© Riproduzione Riservata