L’ATTACCO
«A Varese il menefreghismo è sovrano»: parola di Roberto Vannacci
«Da simbolo dell’efficienza lombarda a teatro di degrado, sporcizia e paura». Bardelli: «Galimberti non può voltarsi dall’altra parte»

«Varese è allo sbando. Una città simbolo dell’efficienza lombarda trasformata in un teatro di degrado, sporcizia e paura». Usa queste parole Roberto Vannacci per commentare il clima incandescente all’interno della politica varesina, sfociato martedì sera, 22 luglio, nella decisione da parte delle minoranze di abbandonare l’ultima seduta del Consiglio comunale prima della pausa estiva. E rincara: «Il sindaco pensa al bene della città? La stessa città in cui regna insicurezza diffusa e zone intere sotto il controllo del nulla e di nessuno? Altro che bene della città, qui il menefreghismo è sovrano, per di più mascherato da superiorità morale. Chi fa saltare le commissioni ha paura delle domande, quindi ha qualcosa da nascondere. E quando le minoranze chiedono trasparenza lui parla di “cavillucci”. Ma i cavilli li usa proprio l’avvocato Galimberti che scappa dai suoi doveri istituzionali. Varese merita ordine, merita sicurezza, merita verità. Non passerelle. Varesini, aprite gli occhi. Guardate la vostra città com’era e com’è ridotta. Serve un cambiamento, serve qualcuno che abbia il coraggio di dire le cose come stanno».
BARDELLI: «IRRISOLTI I PROBLEMI CONCRETI»
«Varese è una città che ha perso la sua direzione, oggi trascurata, disorganizzata, lontana dalle priorità dei cittadini – aggiunge Stefania Bardelli, responsabile del “Team Vannacci Vidoletti” di Varese –. L’amministrazione preferisce concentrarsi su annunci e visibilità, mentre problemi concreti come sicurezza, decoro urbano e ascolto del territorio restano irrisolti. Il confronto istituzionale è sempre più debole, e chi solleva questioni scomode viene liquidato con superficialità o sarcasmo. Galimberti non può voltarsi dall’altra parte di fronte al malessere crescente. Non servono formalismi e rinvii, i cittadini chiedono presenza, serietà e impegno. Varese merita di più».
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