INQUINAMENTO
Varese per ora respira più di Busto e Gallarate
Anche nel capoluogo, però, le polveri sottili sono sopra la soglia
La qualità dell’aria di Varese è scarsa. I livelli di Pm10 sono al di sotto della soglia, ma a preoccupare sono quelli del Pm2.5, le polveri sottili, che da sei giorni consecutivi sono sopra i livelli limite, ed è scattato il cartellino rosso.
Temperature oltre la media stagionale e assenza di precipitazioni, unite ai riscaldamenti accesi e al traffico delle auto, stanno facendo peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo.
La Città Giardino sembra per ora non interessata dalla crescita di inquinanti, prevalentemente Pm10, che da giorni si registrano nelle città più grandi della provincia. A Busto Arsizio, Gallarate e Castellanza i livelli di particolato hanno superato la soglia limite dei 50mg/m³ per quattro giorni consecutivi e dovrebbero scattare le prime misure di contenimento dello smog. Anche perché a salire vertiginosamente, nelle tre città, sono stati anche i livelli di Pm2.5 e la qualità dell’aria è passata da scarsa a molto scarsa.
A Varese il Pm10 è invece misteriosamente nella norma. Il valore medio registrato questa settimana è di 39mg/m³, con un picco raggiunto solo nella giornata di lunedì, con il particolato a 42mg/m³. I valori sono stati rilevati dalle due centraline presenti in città: una posizionata a Masnago su via Manin e una in centro in via Copelli. Due location “strategiche” in questo senso, perché non si trovano in strade particolarmente trafficate, se non altro non quelle dove il traffico è davvero intenso. Se ci fosse una centralina installata in viale Borri o una in via Gasparotto, forse si avrebbe un riscontro diverso dai rilievi. Anche perché, nel complesso, la valutazione sulla qualità dell’aria di Varese è comunque scarsa da almeno una settimana e i livelli di inquinanti non si abbassano nemmeno durante il weekend, quando le auto in circolazione sono meno. L’indice di qualità dell’aria è un indicatore che permette di fornire una stima immediata e sintetica sullo stato dell’atmosfera. A farla peggiorare, in città, sono stati i valori sopra la soglia limite registrati dal Pm2.5, le così dette polveri sottili, che dal 10 febbraio sono indicati in rosso sui report forniti da Arpa Lombardia. Si attestano di poco al di sopra dei 25mg/m³, il livello massimo consentito, con un picco registrato martedì 13, come per il Pm10, di 33mg/m³, che si è stabilizzato fino ad oggi a 29mg/m³. Questo non ha ovviamente solo ripercussioni sulla qualità dell’aria, ma anche sulla salute: l’esposizione a prolungati livelli elevati di Pm2.5 è associata all’aumento di disturbi respiratori. Non sono per altro previste in questi casi particolari misure di contenimento dello smog, che anche a Varese, come in tutti i Comuni al di sopra dei 30mila abitanti, scattano solo quando i livelli di Pm10 superano i limiti per quattro giorni consecutivi. La situazione è tra l’altro destinata, se non a peggiorare, a rimanere costante per tutto il resto della prossima settimana. Bisognerà attendere il weekend del 25 e 26 febbraio, quando sono attese le prime precipitazioni, per un’inversione di rotta e registrare finalmente un miglioramento della qualità dell’aria.
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