NOVE ANNI DOPO
Varese, processo Motorizzazione: prescrizione per 88
Il caso iniziato nel 2012 è arrivato alla fine

Era metà novembre del 2012, nove anni fa giorno più, giorno meno. Titolo a tutta pagina: “Revisioni e mazzette: dodici in carcere - Bufera sulla Motorizzazione: un centinaio di indagati, cinquanta perquisizioni, veicoli sotto sequestro”.
Iniziava così il “caso revisioni facili alla Motorizzazione” , allora nella fase delle indagini e poi, con il trascorrere degli anni, nella fase dei processi, con diversi tronconi di inchiesta “gemmati” da quello principale, poi riuniti, divisi di nuovo e di nuovo unificati. Fino a ieri, mercoledì 10 novembre, quando il Tribunale in composizione collegiale presieduto da Andrea Crema ha chiuso definitivamente il “caso Motorizzazione” stabilendo di non doversi più procedere nei confronti di poco meno di cento residui imputati per intervenuta prescrizione dei reati (che andavano dalla corruzione al falso, reati in diversi casi riqualificati).
Negli anni condanne e patteggiamenti non sono mancati, dato che in totale le persone coinvolte sono state circa 200, ma una lunga serie di rinvii, negli ultimi mesi per emergenza sanitaria e carenza di giudici, ha condannato al “nulla di fatto” l’ultimo filone dell’indagine. Del resto, nel corso della penultima udienza del processo a inizio ottobre era stato lo stesso pubblico ministero Massimo Politi a chiedere di pronunciare appunto sentenza di non doversi procedere per estinzione dei reati in relazione a tutti gli ultimi 88 imputati.
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