SERIE C
«Orgoglioso della Pro Patria»
Javorcic: «Bravi in un’annata difficile. Col club rapporto di qualità». Il futuro? «C’è tempo per decidere»
«Abbiamo fatto ancor meglio della scorsa stagione. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo espresso».
Ivan Javorcic chiude il campionato “accorciato” dall’emergenza coronavirus con un sorriso largo. È decisamente soddisfatto, perché «l’annata che abbiamo affrontato era molto rischiosa». E la Pro Patria ne è uscita bene, centrando innanzitutto l’obiettivo primario della permanenza in categoria e poi “rischiando” di giocarsi una chance ai playoff.
Il quarantunenne tecnico spalatino deciderà più avanti il suo futuro, quindi se restare a Busto o tentare una nuova avventura. Sta dialogando tranquillamente con la società, entrambe le parti non hanno fretta: le tempistiche sono mutate rispetto alla scorsa stagione a causa del coronavirus, non s’impongono accelerazioni con una post season ancora da disputare e con il format del prossimo campionato che ad oggi è indefinito.
Intanto, però, vanno tirate le somme di questa stagione interrotta e azzoppata dalla pandemia del Covid-19, che al via si presentava ricca di insidie per la Pro Patria dopo il sorprendente (in positivo) campionato precedente. «Quando ho firmato il rinnovo del contratto alla fine della scorsa annata agonistica - sottolinea Javorcic - esistevano dei rischi. Uscivamo da una stagione in cui avevamo fatto bene andando oltre le previsioni, si trattava di confermarsi, la cosa più difficile. Ritengo che esserci riusciti, sia nella qualità del lavoro sia negli obiettivi da raggiungere, sia stato molto importante».
La valorizzazione dei giovani era uno dei traguardi fissati in partenza: missione compiuta. Il caso, ad esempio, di Ghioldi e Lombardoni, due gioiellini under che la società ha blindato con contratti pluriennali. In più la Pro Patria ha saputo crescere nell’ottica della proposta offensiva, nella costruzione delle soluzioni d’attacco. Un aspetto, quest’ultimo, che soddisfa particolarmente il mister croato: «C’erano tante piccole cose che volevamo migliorare - spiega - e lo abbiamo fatto. Forse non lo si percepisce guardando solo i risultati, ma sono stati compiuti passi avanti notevoli. Ci abbiamo messo tanta sostanza, siamo diventati efficaci ed efficienti. Siamo riusciti a variare la nostra proposta offensiva, a offrire molteplici soluzioni. Siamo arrivati al gol grazie a un lavoro certosino, più grazie allo sviluppo di sforzi globali che a prodezze individuali».
In effetti i numeri parlano di 32 centri in 26 gare: i tigrotti, in regular season, sono risultati l’ottavo attacco del girone a braccetto col Siena, ma con una partita in meno.
Javorcic va oltre e conclude: «Per quello che abbiamo fatto vedere penso che avremmo meritato un riscontro maggiore in classifica. Direi 6, 8 punti in più. Soprattutto in casa».
Stagione archiviata, sguardo in avanti. Le idee del club sono chiare: squadra giovane e budget contenuto nell’ottica di una politica sana volta a garantire la sostenibilità. Il mister lo sa e ritiene stimolante anche un’altra annata con questi presupposti di partenza. Ma i tempi per una decisione definitiva non sono maturi. Se ne sta parlando e se ne parlerà, serenamente. Nel contesto di «un rapporto di qualità».
© Riproduzione Riservata


