SERIE C
Pro Patria e playoff, il «no» è vicino
Spese e protocollo: troppi ostacoli. Tornare a giocare costerebbe circa 70mila euro al club
Giù il sipario sulla stagione della Pro Patria? Tutto lo lascia credere. Sono molte le ragioni che sconsigliano alla società biancoblù di riprendere le attività in vista di un playoff che al momento è soltanto teorico.
Già, perché i tigrotti, undicesimi in classifica in virtù dell’algoritmo voluto dalla Figc, si ritroverebbero in tasca il biglietto per la post-season solo nel caso in cui la Juventus Under 23 battesse la Ternana nella finale di Coppa Italia in programma il prossimo 27 giugno. E considerando che i playoff scattano il 1° luglio, è ovvio che la Pro Patria non possa certo aspettare l’esito del match della Juve per iniziare la preparazione. Ecco perché una decisione va presa nelle prossime ore.
Per ora i ragionamenti compiuti in via Ca’ Bianca hanno evidenziato solo le tante controindicazioni di una ripartenza in vista degli ipotetici playoff. Prima di riprendere gli allenamenti (dopo tre mesi di stop), i tigrotti dovrebbero sottoporsi ai complessi e costosissimi protocolli anti-Covid (visite, tamponi, esami specialistici): procedure che per la società comportano una spesa complessiva di 60-70 mila euro, e che i medici sociali della Serie C hanno a più riprese giudicato impossibili da applicare in terza serie.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello dei contratti: bisognerebbe procedere al prolungamento di quelli in scadenza a giugno, senza avere neppure la certezza di dover scendere in campo. Insomma, vale la pena rischiare? La società ritiene di non dover fare annunci particolari, considerando che i playoff sono solo un’eventualità (tant’è vero che il club bustocco non è tenuto a dare alcuna risposta alla Lega Pro). Ma una fredda analisi costi/benefici sta facendo pendere la bilancia quasi esclusivamente dalla parte dei primi.
Insomma, è molto probabile che la stagione biancoblù possa considerarsi conclusa, anche se ovviamente la decisione finale spetta alla presidentessa Patrizia Testa. Solo una scelta di cuore della numero uno biancoblù potrebbe ribaltare un orientamento che al momento pare ben definito. Sarebbe una scelta non poco sorprendente, considerando che la ripresa delle attività (per inseguire un playoff solo eventuale) comporterebbe l’esborso di 60-70 mila che – in caso di sconfitta della Juve U23 – andrebbero sostanzialmente buttati. Che la partecipazione alla post-season rappresenti un impegno gravoso sotto ogni punto di vista lo dimostrano anche i forfait già annunciati da Pontedera e Arezzo, due formazioni che (a differenza della Pro Patria), hanno già staccato il pass per la post-season. Nell’improbabile caso in cui i biancoblù dovessero approdare agli spareggi-promozione, nel primo turno se la vedrebbero contro il Siena, in gara secca il 1° luglio sul campo dei toscani (per passare il turno, i tigrotti sarebbero obbligati a vincere nei 90 minuti).
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