LA REPLICA
Civati risponde a Vannacci: «Lo invito a un confronto pubblico»
L’assessore ai Lavori pubblici di Varese risponde al generale dopo la sua intervista alla Prealpina

Coda di polemiche e battute al vetriolo all’indomani dell’intervento della segretaria nazionale Pd Elly Schlein alla chiusura della Festa dell’Unità della Schiranna. Dopo quell’intervento, che aveva sparato ad alzo zero contro svastiche e fascismi, vecchi e nuovi, stiamo assistendo, a Varese, ad uno di quei rari e sorprendenti casi in cui la politica nazionale e quella locale finiscono per intrecciarsi, segno di un dibattito politico vivace nella città giardino, riflesso di una Varese laboratorio politico come in passato.
CIVATI: «BASTA CON LA DEMAGOGIA»
A dar fuoco alle polveri, il generale Roberto Vannacci che, in una lunga intervista alla Prealpina, e partendo dalle parole di Schlein, ha voluto mettere i puntini sulle “i” in merito alla situazione del capoluogo. Fascismo? Nazismo? Macché: sicurezza, degrado, criminalità, le priorità del generale, che chiede «rispetto per la città». Non si fa attendere la risposta dell’amministrazione cittadina. «Il rispetto non è un fantasma: è la radice della nostra democrazia. E senza rispetto non c’è futuro». È Andrea Civati, assessore dem ai Lavori pubblici, tra i nomi che circolano per il post-Galimberti, che prende la parola e alza la voce. «Quel che serve – incalza l’assessore – è abbandonare la demagogia di chi continua a parlare di emergenza sicurezza senza poi garantire risorse concrete alle amministrazioni locali». Insomma, più uomini delle forze dell’ordine in città, presidi costanti, non slogan e taglio di fondi. E poi, tra le altre priorità, scuole, trasporti, una sanità vicina alla famiglia. Infine un invito al generale: «Lo invito ad un confronto pubblico, nelle piazze, davanti alle persone». Perché, continua Civati, «la nostra città merita un dibattito serio e rispettoso».
Visualizza questo post su Instagram
BARDELLI: «I VARESINI SI SENTONO INSICURI»
A interloquire con l’assessore via social è stata anche Stefania Bardelli del Team Vannacci Vidoletti, a proposito dei corsi di autodifesa personale organizzati in occasione di una risottata. «Abbiamo organizzato questi corsi – spiega Bardelli – perché i varesini si sentono insicuri nella loro città. Un incontro andato a ruba, tutto esaurito in soli cinque giorni: un motivo ci sarà». D’altra parte, sono tanti i temi che devono essere affrontati a Varese, a partire dallo sport perché, d’accordo con il sindaco Galimberti, «Varese è la città dello sport». E poi le scuole, nelle quali, continua la team leader, «si deve entrare per parlare di tradizione e identità, valori fondamentali per noi, ma che alcuni vogliono dimenticare». Infine un invito, al pari di quello civatiano: «Il generale sarà a novembre a Varese e molto volentieri invito il sindaco a questo dibattito sul tema “Remigrazione e sicurezza nella nostra città”».
Visualizza questo post su Instagram
© Riproduzione Riservata