CONTO ALLA ROVESCIA
Famiglie d’impresa all’EconomiX Lab, radici nel futuro
Il 5 novembre il convegno di Prealpina al Museo Maga di Gallarate. Il passaggio generazionale al centro della discussione
Passaggio generazionale: ovvero come le grandi famiglie della tradizione imprenditoriale italiana e varesina potranno traghettare nel futuro tutta questa saggezza, tutte queste competenze, facendo leva sui figli ma non solo, e salvando la forza lavoro con nuove prospettive occupazionali.
L’EVENTO AL MAGA
Il tema sarà al centro di EconomixLab, l’evento annuale della Prealpina, in collaborazione con PwC, in programma mercoledì 5 novembre dalle ore 17 al Maga di Gallarate: imprenditori, esperti e docenti racconteranno i dati, le ricerche, le esperienze maturate stando accanto alle piccole o grandi dinastie produttive che hanno fatto la storia del Paese ma ora devono ritrovare slancio per non perdersi passando il testimone alle future generazioni.
GLI OSPITI E I TEMI
L’ospite d’eccezione sarà Maurizio Romiti, figlio dello storico amministratore delegato della Fiat Cesare Romiti ed egli stesso ai vertici di diverse società, dalla comunicazione (Rcs Mediagroup) al tessile, nonché direttore centrale di Mediobanca a Milano dal 1977 al 1997. Dialogherà con lui il direttore della Prealpina Silvestro Pascarella. Spazio poi a Severino Salvemini, professore emerito di organizzazione aziendale alla Bocconi intervistato dalla giornalista Maria Cristina Origlia. E poi alle due tavole rotonde: “Cuore e innovazione: costruire l’impresa del domani”, e “Nuove generazioni, nuova leadership: tra tradizione e responsabilità”. Che a parlare sia un capitano d’azienda o un accademico, una nuova leva o uno storico titolare, c’è un filo rosso che lega tutti i protagonisti: anche le Pmi devono conservare sì forza e tradizione, ma allo stesso tempo svecchiarsi, essere moderne, coinvolgere i virgulti, suscitare entusiasmo, fare leva su scuole, università, centri di ricerca, distretti. Perché la continuità aziendale non è solo una questione “privata”, o meglio solitaria: è un’avventura collettiva che riguarda i territori nella loro interezza, anche quelli come il Varesotto con una solida tradizione manifatturiera. Il successo ha messo radici lungo l’asse dell’Olona, ora però bisogna puntare ad altri lidi, guardare all’estero, innovare, non sedersi nel “si è sempre fatto così”. Una frase che a volte può paralizzare lavoratori cinquantenni, che faticano a dialogare con le macchine o con i ragazzi del duemila, ma anche i titolari abituati a seguire la strada maestra, una via che ha funzionato in passato e ora rischia di finire un vicolo cieco. Difficile trovare le indicazioni giuste, difficile avere certezza della strada da imboccare, ma di certo nel lasciapassare per il domani risiede la fiducia verso i giovani. Verso gli studenti, verso i propri figli, verso i manager che vengono da fuori.
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