CINEMA
Familia agli Oscar con la varesina Tecla Insolia
Il film che vede come protagonista Barbara Ronchi è stato scelto per rappresentare l’Italia a Los Angeles

Corsa a ostacoli verso l’Oscar, Varese c’è. L’Italia punta su Familia, film con Tecla Insolia, ventunenne, nata nella Città Giardino. Interpreta Giulia, ragazza costretta a muoversi tra anime nere, con una prova tanto convincente da averle già fatto ottenere la candidatura ai David di Donatello come migliore attrice non protagonista.
CON BARBARA RONCHI
Qui il ruolo femminile principale è quello di Barbara Ronchi, altra interprete bravissima, capace di passare con disinvoltura dalla leggerezza di Diana, assistente di Imma Tataranni, all’euforia di Debora in Diva Futura per arrivare alla lucida follia omicida di Elisa. Come nell’interessante film di Leonardo Di Costanzo, ancora sugli schermi (da noi è al Mignon di Grantola), anche in Familia il delitto è servito tra le mura domestiche.
UN DELITTO DOMESTICO
Se Elisa uccide senza motivo, nell’opera di Francesco Costabile le ragioni dell’odio sono chiare, c’è un padre padrone (Francesco Di Leva) che semina vento. Ad armare la tempesta sarà un figlio (Francesco Gheghi) che non accetta più di vedere la madre (Ronchi) subire continue violenze. Inutili i tentativi della fidanzata Giulia (Tecla Insolia) di aiutarlo a uscire dal tunnel, peraltro da lui condiviso con amici legati alla malavita e all’estrema destra. Tratto dal libro autobiografico Non sarà sempre così, di Luigi Celeste, condannato a nove anni di carcere per avere ucciso il padre, Familia non è un film facile. Dramma dalle tinte cupe, al pari di Elisa, parte da un fatto di cronaca per avvertirci di come il male, nella sua forma più brutale, possa essere dietro l’angolo o, addirittura, dietro la parete.
UNA SCELTA CORAGGIOSA
A rendere l’incubo palpabile contribuiscono l’efficacia di scrittura e regia e la bravura di tutti gli interpreti. Non per caso, il film, presentato lo scorso anno nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia, ha ottenuto candidature e premi ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Nella lista dei 24 papabili a rappresentare l’Italia nel cammino verso il Dolby Theatre di Los Angeles c’erano film di più facile consumo, alcuni riusciti nell’impresa di unire cinema d’autore e esigenze di mercato. La scelta del Comitato di selezione appare coraggiosa, anzi encomiabile. Se sarà vincente lo sapremo solo il 15 marzo 2026 ma un primo esame è fissato già per il prossimo 16 dicembre.
L’ANNO DI TECLA
Presto per esultare dunque ma impossibile non rallegrarsi per lo straordinario 2025 di Tecla Insolia. L’attrice varesina, accolta trionfalmente il 17 luglio scorso ai Giardini Estensi, in occasione del ritorno nella città natale, quest’anno ha vinto due David di Donatello – Rivelazioni Italiane e Miglior attrice protagonista per L’arte della gioia – e un Nastro d’Argento-Grandi Serie sempre per l’inarrivabile interpretazione di Modesta, personaggio chiave del romanzo di Goliarda Sapienza nella versione curata da Valeria Golino. A Esterno Notte aveva presentato, con la regista Sara Petraglia, L’albero.
LE FUTURE APPARIZIONI
Il 16 ottobre la vedremo in Amata, film di Elisa Amoruso con Miriam Leone e Stefano Accorsi. A dicembre sarà la volta di Primavera, di Damiano Michieletto, con Michele Riondino. Quando si dice un’ottima annata.
© Riproduzione Riservata