TURBATIVA D’ASTA
Indagato il sindaco Cassani
Presunta nomina pilotata di due legali

Il sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani è indagato per turbativa d’asta in uno dei filoni dell’inchiesta milanese su un sistema di tangenti, finanziamenti illeciti, appalti e nomine pilotate con al centro l’ex responsabile FI a Varese Nino Caianiello.
L’accusa riguarda una presunta nomina pilotata di due avvocati per un parere legale su un’azione di responsabilità intentata dall’ex giunta di centrosinistra contro gli ex amministratori di una municipalizzata, tra cui Caianiello.
A Cassani verrebbe contestato il reato di "turbata libertà degli incanti", ossia turbativa d’asta, per aver truccato, secondo l’accusa, un bando di gara per la nomina di due avvocati chiamati, poi, ad esprimere un parere legale. Parere contrario rispetto all’azione di responsabilità che l’ex giunta di centrosinistra intentò contro gli ex amministratori della società municipalizzata Amsc, che era amministrata, tra gli altri, proprio da Caianiello, il personaggio chiave della maxi indagine e che sta collaborando da tempo con gli inquirenti. Secondo le indagini, nell’ambito delle quali oggi, lunedì 11 novembre, c’è stata una serie di acquisizioni di documenti in Comune a Gallarate, la gara per la nomina dei due legali sarebbe stata pilotata a favore di quelli poi effettivamente scelti. Lo scorso maggio, Cassani era stato sentito in Procura a Milano e soltanto come testimone, anche perché dagli atti emergeva allora come una figura che si era opposta alle manovre illecite, soprattutto in relazione ad un cambio di destinazione urbanistica nella zona.
«Tutto il mio appoggio al bravo sindaco Cassani, alla sua giunta e a tutta la comunità di Gallarate, esempio di buona e corretta amministrazione, di partecipazione cittadina democratica e trasparente»: lo ha detto subito dopo avere appreso la notizia il leader della Lega, Matteo Salvini.
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