IL PROCESSO
«Mi accoltellava senza dire niente. Se esce ci ucciderà tutti»
Delitto di Casbeno: in aula le deposizioni di Lavinia Limido e Marta Criscuolo
Dopo la pausa estiva è ripreso oggi, giovedì 11 settembre, il processo a Marco Manfrinati davanti alla Corte d'Assise di Varese presieduta da Andrea Crema. L'ex avvocato è imputato per l'omicidio del suocero Fabio Limido e per il tentato omicidio dell'ex moglie, Lavinia Limido, aggrediti a coltellate il 6 maggio 2024 in via Menotti a Varese. In aula sta testimoniando Lavinia, interrogata dal pm Maria Claudia Contini, mentre la madre, Marta Criscuolo, anche lei parte civile con l'assistenza dell'avvocato Fabio Ambrosetti, sarà sentita nel pomeriggio. La giovane donna ha ripercorso una relazione segnata dal controllo ossessivo e dalle minacce, culminata nella decisione di lasciare la casa familiare nel luglio 2022. «L'unico modo per andare via era scappare», ha spiegato. Ha anche ricordato i messaggi intrisi di fanatismo religioso e le frasi intimidatorie dell'ex marito: «Io sono il messaggero della morte». Manfrinati, difeso dall'avvocato Elio Giannangeli, non è presente in aula.
«Mi accoltellava freddo senza dire niente - ha detto Lavinia in lacrime, ripercorrendo i momenti dell’agguato - sembrava un momento infinito, sapevo che sarebbe arrivato. Cazzo, tutti sapevamo che sarebbe successo». «Mentre mi accoltellava ero pronta a morire, gridavo - ha proseguito -, ma mentalmente ero rassegnata, non mi faceva male ma mi hanno detto poi che è normale non sentire nulla». La tragica sequenza raccontata da Lavinia prosegue poi con il momento in cui «è arrivato mio papà con una mazza da golf l’aveva non perché giocasse a golf, non poteva, ma perché sapevamo che c’era una persona pericolosa in giro».
Poi, in quegli attimi da incubo, l’arrivo dei vicini di casa: «Dicevo a chi mi soccorreva “aiutate mio papà”, ho capito che non sarei morta ma avevo timore per mio papà, avevo la certezza di quello che sarebbe successo. Ho sentito quelli dell’ambulanza che dicevano “prima ci occupiamo della ragazza e poi dell’uomo in arresto”, poi più nulla, credo di essere svenuta».
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