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Papa: la prima fake nwes della storia il serpente di Adamo e Eva
Nessuna disinformazione è innocua, ha conseguenze nefaste"

Città del Vaticano, 24 gen. (askanews) - "La prevenzione e l'identificazione dei meccanismi della disinformazione richiedono anche un profondo e attento discernimento. Da smascherare c'è infatti quella che si potrebbe definire come 'logica del serpente', capace ovunque di camuffarsi e di mordere". Lo scrive Papa Francesco nel messaggio per la 52esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebra il 13 maggio, pubblicato oggi dal Vaticano e incentrato, quest'anno, sul tema "Fake news e giornalismo di pace".
"Si tratta - scrive Jorge Mario Bergoglio - della strategia utilizzata dal 'serpente astuto', di cui parla il Libro della Genesi, il quale, ai primordi dell'umanità, si rese artefice della prima 'fake news', che portò alle tragiche conseguenze del peccato, concretizzatesi poi nel primo fratricidio e in altre innumerevoli forme di male contro Dio, il prossimo, la società e il creato".
"La strategia di questo abile 'padre della menzogna' è proprio la mimesi, una strisciante e pericolosa seduzione che si fa strada nel cuore dell'uomo con argomentazioni false e allettanti. Nel racconto del peccato originale il tentatore, infatti, si avvicina alla donna facendo finta di esserle amico, di interessarsi al suo bene, e inizia il discorso con un'affermazione vera ma solo in parte: 'E' vero che Dio ha detto: 'Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?''. Ciò che Dio aveva detto ad Adamo non era in realtà di non mangiare di alcun albero, ma solo di un albero: 'Dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare'. La donna, rispondendo, lo spiega al serpente, ma si fa attrarre dalla sua provocazione: 'Del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: 'Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete''. Questa risposta sa di legalistico e di pessimistico: avendo dato credibilità al falsario, lasciandosi attirare dalla sua impostazione dei fatti, la donna si fa sviare. Così, dapprima presta attenzione alla sua rassicurazione: 'Non morirete affatto'. Poi la decostruzione del tentatore assume una parvenza credibile: 'Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male'. Infine, si giunge a screditare la raccomandazione paterna di Dio, che era volta al bene, per seguire l'allettamento seducente del nemico: 'La donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile'. Questo episodio biblico rivela dunque un fatto essenziale per il nostro discorso: nessuna disinformazione è innocua; anzi, fidarsi di ciò che è falso, produce conseguenze nefaste. Anche una distorsione della verità in apparenza lieve può avere effetti pericolosi".
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