IL FENOMENO
Quando il lago scompare sotto un manto bianco
Lo spettacolo della nebbia fra ottobre e la primavera e l’arcobaleno white

Quando spunta come un muro in autostrada è un bel disagio e una minaccia per la sicurezza: ma quando si accomoda placida sul lago di Varese, quasi nascondendolo alla vista, diventa pura poesia, soprattutto con i colori dell’alba a fare da contrasto. E in effetti, la nebbia di queste mattine regala dei panorami fiabeschi perché inizialmente chiude la vista ma poi è promessa di splendide schiarite. Dietro il grigio, quasi sempre c’è un cielo azzurrissimo. Anche se per accorgersene bisogna superare una certa altezza, da cui si può ammirare il letto bianco che copre la parte sottostante.
I SEGRETI DELLA NATURA
Chi abita sulle sponde ed è diretto a scuola o al lavoro è avvolto dalla bruma tipica di questo periodo nella prima parte del mattino: ma come mai il fenomeno riguarda soprattutto il lago di Varese? Lo spiega il meteorologo del Centro geofisico prealpino Paolo Valisa: «L’acqua del nostro bacino è ancora piuttosto calda (intorno ai 17 gradi, ndr), mentre l’aria superiore è più fresca. Questo incontro genera evaporazione, l’aria si satura di umidità e si crea la nebbia, appunto. Curiosamente, il fenomeno continuerà da ottobre ad aprile, ma per motivi opposti: in primavera, infatti, lo scambio sarà esattamente il contrario, con l’acqua più fredda e l’aria più calda. Il lago tende a mantenere molto più a lungo le temperature inferiori o superiori e inoltre la zona, essendo una conca liscia, piatta, tranquilla, è perfetta per avere una stagnazione dell’aria, un minimo ricambio». Ed ecco che la cartolina è servita: tantissimi appassionati di territorio e natura scattano splendide foto con le barche dei canottieri che sembrano flottare nel vuoto, o con il “lago scomparso” visto dall’alto, con dietro il Monte Rosa.
IL “WHITE BOW”
«Chi è fortunato soprattutto mentre fa canottaggio al mattino presto può anche ammirare un fenomeno raro, l’arcobaleno bianco, in inglese “White bow” - prosegue Valisa, fine uomo di scienza e anche sportivo -. Non causato dalla pioggia che ha gocce molto grandi che provocano una rifrazione di moltissimi colori, ma dalla nebbia e dalle sue particelle piccolissime, che quindi emettono solo colore biancastro. Si ammira proprio un arco, come l’arcobaleno a cui siamo più abituati, solo che è totalmente bianco, in mezzo alla nebbia».
SALE IL LIVELLO
Insomma, doppia emozione, la stessa che si nota dalle risposte di molti varesini sui social quando qualcuno posta un’immagine “fumosa”: c’è chi ha ricordi dell’infanzia e chi si trova proprio nella zona, magari in barca. Sulle sponde ci sono ancora molte presenze, sia sulla pista ciclabile, sia nei lidi come alla Schiranna. Sedendosi sulle panchine, si ammira un bel panorama, con l’acqua che però lambisce di nuovo la passeggiata per le piogge recenti e fa temere il ritorno delle esondazioni viste dalla scorsa primavera. Per ora siamo appena sotto i livelli di allarme. Ci sono delle fuoriuscite a Gavirate, meno sul lato varesino: «Siamo a 60 centimetri sopra lo zero idrometrico - sempre Valisa -. Manca poco però: fra 3 centimetri si arriva allo sfioro della passeggiata, a 12 centimetri c’è la ciclabile. Nei prossimi giorni, da domani a venerdì, torna il maltempo ma non con apporti pesanti, quindi dovrebbe essere scongiurato un innalzamento ulteriore. Le perturbazioni restano mediterranee, quindi tiepide, non nordiche e le temperature resteranno sopra la media anche senza sole».
© Riproduzione Riservata