IL CASO
Volantini contro Sabba
Le scritte rivolte all’assessore del Comune di Busto Arsizio e firmate “Potere al popolo” sono comparse sul chiosco del parco Comerio

Ancora volantini contro l’assessore Matteo Sabba. Stavolta i cartelli - firmati a pennarello “Potere al popolo” - non citano espressamente il nome dell’assessore al Commercio e alla Sicurezza del Comune di Busto Arsizio, ma sono stati appesi sul chiosco del parco Comerio, il locale gestito da Sabba fino a qualche mese fa e attualmente chiuso in attesa del nuovo bando. Come si ricorderà, proprio la gestione del “Caravanseray” aveva innescato il caso politico sfociato in una mozione di censura contro Sabba avanzata dall’opposizione e respinta dalla maggioranza.
L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE ATTOLINI
Di questi nuovi volantini - che simulano un presunto “sequestro” del locale, con accuse alla destra e la “falce e martello” come firma - ha parlato attraverso un post sulla propria pagina Facebook il consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Attolini, il quale ha commentato l’episodio con alcune precisazioni: «Sabba non rappresenta la destra bustocca, si è presentato in una lista civica alle scorse amministrative», premette Attolini, in risposta alla scritta “Questa è la destra”, comparsa su uno dei fogli appesi all’ex Caravanseray. «Se avete delle rimostranze o denunce da fare, esistono le sedi opportune, come le forze dell’ordine o la procura della Repubblica», aggiunge il consigliere di Fratelli d’Italia. «Non accetto venga infangata l’amministrazione comunale attuale, che si sta comportando in maniera corretta riguardo la gestione del locale all’interno del parco Comerio - è la terza puntualizzazione di Attolini -. Sabba ha risposto della sua gestione nelle sedi opportune». Infine Attolini, nella veste di presidente della commissione sicurezza, annuncia che chiederà l’acquisizione dei filmati registrati nei giorni scorsi dalle telecamere di videosorveglianza installate al parco Comerio.
NON È LA PRIMA VOLTA
Qualche giorno fa altri volantini polemici nei confronti di Sabba erano comparsi sui cancelli del parco del Museo del Tessile, in quel caso per contestare lo svolgimento delle feste con street food nell’area verde di via Galvani.
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