TRIBUNALE
Volley e molestie, il coach vuole lo sconto
Ammesso all’abbreviato: processo il prossimo 31 marzo
Il giudice delle udienze preliminari Alessandro Chionna ieri mattina ha detto sì e così, a partire dal prossimo 31 marzo, l’allenatore di volley accusato di molestie sulle giovani pallavoliste della sua squadra sarà processato con il rito abbreviato. Con due conseguenze. Un’accelerazione del procedimento, dato che nella primavera del 2026 tutto si svolgerà a porte chiuse e allo stato degli atti, e la sentenza arriverà forse in quella stessa udienza o in quella seguente. E in ogni caso uno sconto di pena di un terzo per l’imputato, difeso dall’avvocato Marco Natola. Cosa che potrebbe alimentare ulteriori polemiche dopo quelle d’inizio anno, quando il caso era esploso, dato che l’uomo, 53 anni, era stato assolto nel 2022 per insufficienza di prove, nonostante accuse di molestie su due minorenni. E le madri di allora si erano indignate: «Se allora si fosse approfondito il caso e se fosse stato condannato, non ci sarebbe stato un altro caso di abusi».
Aggravante: vittime con meno di 14 anni
La pena del processo, naturalmente in caso di condanna, potrebbe essere però più alta di quella ipotizzata inizialmente, poiché all’apertura dell’udienza preliminare, lo scorso ottobre, il pm aveva contestato all’imputato - su sollecitazione delle parti civili - anche l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di due ragazze che all’epoca dei fatti non avevano ancora compiuto 14 anni; aggravante che aumenta della metà la pena ipotetica prevista per il reato di violenza sessuale (da sei a dodici anni di reclusione). In quella stessa udienza era stata già ammessa la costituzione di parte civile di nove delle ragazze individuate come persone offese.
Sono 39 gli episodi di molestie su dieci adolescenti (tra 13 e 16 anni di età) ricostruiti dai carabinieri. Le immagini delle telecamere nascoste nella palestra delle scuole medie e dell’oratorio di un paese in provincia documentano numerosi palpeggiamenti, ma anche baci sulle labbra e persino un caso in cui le carezze a una quattordicenne si sono spinte fino nelle sue parti intime. L’inchiesta partì nel novembre 2024 dopo la denuncia di una delle giocatrici della squadra giovanile che ebbe la prontezza di scattare una foto, fingendo di inviare un messaggio con lo smartphone, per immortalare la mano dell’allenatore sulle sue cosce durante il viaggio in auto verso casa. La giovane si confidò poi con la mamma che l’accompagnò in caserma per mettere nero su bianco le accuse nei confronti del mister, che di mestiere fa il commerciante.
Precedente assoluzione con polemiche
Tornando alle polemiche dello scorso febbraio, le nuove accuse nei confronti del cinquantatreenne, già assolto nel 2022 in un altro processo legato ad abusi su minori, avevano suscitato, come detto, forti reazioni, in particolare da parte delle madri delle due presunte vittime della precedente vicenda giudiziaria. Le due donne erano intervenute infatti pubblicamente ed erano state molto dure: «A quell’uomo è stato permesso di continuare a molestare minorenni. All’epoca della prima indagine e del primo processo si doveva approfondire di più e fare in modo che non fosse assolto per insufficienza di prove. Se fosse stato condannato allora, un altro caso di abusi come quello di oggi non ci sarebbe stato».
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