SCONFITTE IN SERIE
Pro Patria, crisi senza fine
Ad Arzignano il decimo kappaò. Il mercato invernale ultima spiaggia per riaccendere i biancoblù sprofondati in classifica
Non se ne esce. La svolta tecnica decisa dopo il rovinoso kappaò casalingo con le Dolomiti Bellunesi (Francesco Bolzoni promosso al posto di Leandro Greco) non ha cambiato la sostanza di una Pro Patria che ieri sera, domenica 14 dicembre, ad Arzignano ha perso la decima partita su 18 disputate con una prestazione non differente da buona parte di quelle che l’hanno preceduta. Squadra timida nell’approccio, in difficoltà nel costruire e nell’occupare la metà campo in chiave propositiva, capace solo di qualche fiammata. Sono le prestazioni, oltre ai numeri, a preoccupare. Con una classifica sportivamente drammatica: penultimo posto (grazie alla penalizzazione della Triestina), ultimo nei punti effettivamente conquistati sul campo, terza peggior difesa del girone (28 gol subiti), peggior attacco in compagnia della Pergolettese (14 reti). Le ultime due partite con Dolomiti Bellunesi ed Arzignano erano due autentici scontri diretti per la salvezza. Ed entrambi sono statti falliti: zero punti raccolti.
LA SOCIETA’
Intanto i tifosi contestano anche la situazione societaria, con le quote suddivise tra la presidente Patrizia Testa (51%) e la finanziaria Finnat (49%), spingendo per un passaggio di consegne definitivo che tuttavia, stando alle precisazioni dei giorni scorsi da parte del club, non sarebbe realizzabile in tempi brevi. Ciò non toglie che il potenziale di spesa sia aumentato con l’ingresso del nuovo socio. Ma dopo stagioni eccellenti se commisurate alle possibilità economiche passate e al virtuoso rispetto di budget sostenibili, proprio nel momento in cui sono aumentate le risorse sono cominciati a mancare i risultati, con la squadra a sprofondare nella bassa classifica. Senza entrare nel giochino del “è colpa di quello, è colpa dell’altro”, è evidente che certe scelte non hanno rispettato le aspettative. Che alcuni giocatori presi per alzare il tasso tecnico del gruppo hanno reso meno di ciò che ci si attendeva.
SALVEZZA E SVILUPPI
La riammissione estiva ha annullato la retrocessione della scorsa stagione, ora la categoria andrà mantenuta sul campo. E va da sé che l’andazzo di questi mesi non lasci spazio all’ottimismo. Che serva una sterzata importante, dunque, è lampante: il mercato invernale diventa una sorta di ultima spiaggia per aggiustare i problemi di una squadra che non è mai riuscita, in questi mesi, a trovare un’identità forte né una continuità di risultati in grado di farne crescere autostima e consistenza mentale. Il tempo e le partite per rimediare ci sono. Sarebbe fondamentale farlo, anche per rasserenare il clima in attesa di eventuali sviluppi societari.
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